La sindrome dell’intestino irritabile (IBS), in passato nota come colon irritabile o colite spastica, è un disturbo funzionale che colpisce molte persone, per lo più donne di età compresa tra i 20 e i 50 anni, determinando diversi sintomi aspecifici, che non sono quindi esclusivamente attribuibili all’ IBS, quali:
- Gonfiore addominale (meteorismo), dovuto alla formazione di gas intestinali e flatulenza;
- Crampi e dolori addominali che spesso migliorano con la defecazione;
- Diarrea con evacuazioni frequenti (più di tre volte al giorno) con feci liquide e/o molli;
- Stitichezza con evacuazioni faticose e poco frequenti (meno di tre volte alla settimana) con feci dure e secche;
- Alternanza diarrea e stitichezza;
- Stanchezza e/o fibromialgia (dolori muscolari), che avvengono raramente.
Tali disturbi, che variano da persona a persona sia per sintomatologia che per intensità, sono talmente invalidanti da compromettere la qualità della vita del soggetto affetto, portando spesso una riduzione delle normali abitudini a causa della spossatezza e debolezza.
Quali sono le cause della sindrome dell'Intestino Irritabile
Le cause dell’ IBS non sono del tutto note, non tutte riconducibili ad un’unica causa scatenante e diversi medici la definiscono una malattia psicosomatica. Malgrado i fattori sembrano essere tipicamente psico-sociali (es. forte stress ed ansia), spesso altri motivi possono contribuire ad accentuare la sintomatologia come ad esempio l’alterazione della flora batterica intestinale, eventuali intolleranze e/o allergie alimentari, l’uso prolungato di farmaci antiinfiammatori e/o antibiotici.
Terapia dietetico-nutrizionale: la dieta FODMAP
La terapia è solitamente di tipo multidisciplinare, dove l’alimentazione ricopre un ruolo fondamentale. La dieta per la sindrome dell’intestino irritabile deve essere a basso contenuto di FODMAP. Tale dieta non cura tale problematica ma ne migliora la sintomatologia, migliorando la qualità di vita, nel breve e nel lungo termine.
L’acronimo FODMAP sta per:
- Fermentable
- Oligosaccharides
- Disaccharides
- Monosaccharides
- And
- Polyols
I FODMAPs sono quindi alcune forme di carboidrati fermentabili (monosaccaridi, disaccaridi, oligosaccaridi) e polioli che creano problemi intestinali connessi all’ IBS. I carboidrati (saccaridi) in questione sono: lattosio, fruttosio, fruttani e galattani. I polialcoli sono: sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltitolo.
La dieta FODMAP è un vero e proprio protocollo della durata variabile di 6-8 settimane e consta di due fasi. Una prima fase dove andranno eliminati gli alimenti ricchi in FODMAP ed una fase successiva dove verranno gradualmente reintrodotti. In questo modo è possibile comprendere quali i cibi che creano disturbi intestinali e in che quantità.
Il protocollo è lungo e a volte snervante e proprio per tale motivo il paziente deve evitare il fai da te e rivolgersi a un nutrizionista abilitato che renda più semplice la fase di eliminazione e soprattutto quella di reintroduzione degli alimenti.
Quali sono gli alimenti da evitare con la sindrome del Colon irritabile?
Il lattosio è presente principalmente in tutte le tipologie di latte (mucca, capra, pescora) e nei suoi derivati, formaggi freschi e yogurt (anche se il lattosio nello yogurt è meno presente perché scisso). I formaggi stagionati (es. parmigiano o grana) contengono meno lattosio in quanto la stagionatura ne abbassa la quantità rendendolo più digeribile. Bisogna fare molta attenzione ad alcuni prodotti che possono contenere latte (e quindi lattosio): latte condensato, latte in polvere, yogurt, panna, gelato, budini, mousse, bavaresi. Ricordiamo inoltre che il lattosio viene spesso usato come conservante e pertanto bisogna controllare bene che quel determinato prodotto non lo contenga (es. prosciutto cotto). Il malassorbimento da lattosio è particolarmente diffuso negli adulti a causa della scarsità della lattasi, enzima che scompone il lattosio in due molecole, glucosio e galattosio. Questo malassorbimento, meglio noto come intolleranza al lattosio, non è caratteristica esclusiva del colon irritabile.
Il Fruttosio è presente in frutta (es. anguria, ciliegie, fichi, mango, mele, pere, tamarillo), frutta essiccata, succhi di frutta, miele, sciroppo di fruttosio, dolcificanti a base di fruttosio, nel classico zucchero da tavola (noto come saccarosio, costituito da fruttosio e glucosio) ed in alcune tipologie di ortaggi (es. asparago, carciofo, taccole, topinambur).
I Fruttani o frutto-oligo-saccaridi (FOS), sono catene di fruttosio presenti in alcuni tipi di cereali (orzo, grano, kamut e segale) e i suoi derivati (farine, pane, pasta, ecc.), ortaggi (es. aglio, cipolla, asparago, carciofo, porro, scalogno, topinambur), frutta secca (anacardi e pistacchi) e integratori di fibra (crusca di grano, inulina).
I Galattani o galatto-oligo-saccaridi (GOS), sono catene di galattosio presenti in tutti i tipi di legumi (ceci, fagioli, lenticchie, soia e derivati).
I Polioli sono alcune molecole presenti in alcuni tipi di frutta (albicocche, anguria, avocado, ciliegie, mele, nettarine, pere, pesche, prugne) e verdura (cavolfiore, funghi, taccole, zucca trombetta). I polioli sono contenuti in dolcificanti che terminano in –olo (sorbitolo, xilitolo, mannitolo, maltitolo) e l’isomalto. Bisogna far quindi attenzione ai dolcificanti che si acquistano e tutti quei prodotti commercializzati come sugar-free (caramelle e chewing-gum).
Cosa è possibile mangiare?
Come fonti di carboidrati è possibile consumare: amaranto, avena, grano saraceno, miglio, quinoa, riso, mais, patate, castagne, sorgo, tapioca. E’ possibile consumare anche i loro derivati come ad esempio: fiocchi di avena, porridge di avena, crusca di avena, polenta, popcorn, farina di avena/mais/castagne/riso, fecola di patate, chips di patate naturali.
Tra le verdure consentite: broccoli, carota, cavolini di Bruxelles, cavolo, cetriolo, finocchio, indivia, lattuga, melanzane, pastinaca, peperoni, piselli, pomodoro, rapa, ravanelli, sedano, spinaci, zucca, zucchine.
Le erbe aromatiche consentite sono: basilico, origano, prezzemolo, rosmarino, timo, erba cipollina.
Tra la frutta fresca concessa ci sono gli agrumi (arancia,clementina, lime, limone, mandarino e pompelmo), i frutti di bosco (fragole, lamponi e mirtilli), ananas, banana, frutto della passione (maracujà), kiwi, melone, papaya, rabarbaro, uva.
Invece come frutta secca tollerata: mandorle, noci, nocciole, arachidi, semi di zucca/girasole, pinoli.
Le fonti di proteine sono tutte idonee; è possibile consumare carne non trasformata di tutti i tipi (manzo, vitello, pollo, tacchino, maiale, ecc.), pesce e frutti di mare non trasformati, uova.
Come fonti di grassi sono concessi: cocco, olio di oliva, olive, sciroppo d’acero, burro di arachidi.
Alternative al latte vaccino sono i latti vegetali. E’ possibile quindi consumare latte di avena/quinoa/riso/mandorle.
Altri alimenti low-FODMAPs sono: aceto, caffè, tè, cioccolato nero, pepe nero, peperoncino, zenzero, vino rosso/bianco.
Queste informazioni fornite sugli alimenti sono generiche ed è fondamentale che siano “dosate” in base alla problematica specifica del singolo paziente, per tale motivo si sconsiglia il “fai da te”.
Esempio di dieta FODMAP (fase di esclusione)
Colazione | Spuntino | Pranzo | Merenda | Cena |
Latte HD Cornflakes | Frutta fresca** | Riso Vitello Magro Verdure* | Frutta fresca** | Pesce Magro Patate Verdure* |
Condimento da distribuire durante la giornata: olio extravergine di oliva | ||||
** frutta fresca a ridotto contenuto di FOADMAPs | ||||
* verdura a ridotto contenuto di FOADMAPs |
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